ASEPTIC PACKAGING SUSTAINABILITY VOL. 1

Packaging asettico sostenibile: Vol. 1 – un approccio comparativo

Mentre, dopo due anni di misure restrittive senza precedenti, si registra un apparente e costante stabilizzazione della pandemia da COVID-19, la sostenibilità sembra aver nuovamente conquistato il primo posto in cima all’agenda delle priorità globali.

Secondo Euromonitor International, infatti, anche nel pieno dell’ondata pandemica un consumatore su tre[1] dichiarava di essere ancora fortemente preoccupato per il cambiamento climatico; alla luce di ciò, non stupirà dunque sapere che, ad oggi, il cosiddetto “attivismo verde” non è mai stato così popolare, come testimoniato dal crescente supporto di cui godono i movimenti e i partiti ambientalisti in molti paesi.

Le persone, spiegano i ricercatori di Euromonitor, desiderano una nuova normalità, che sia più serena, sostenibile e consapevole di quella pre-pandemica[2].

Nella nostra nuova serie “Packaging asettico sostenibile”, vogliamo parlare dei vantaggi dei brick in cartone asettico dal punto di vista della sostenibilità rispetto a modalità di confezionamento alternative, quali bottiglie in vetro e plastica, con uno sguardo a cosa ci aspetta nel prossimo, si spera più verde futuro.

Può il packaging ricoprire realmente un ruolo nella lotta al cambiamento climatico?

Il packaging ricopre un ruolo chiave nell’industria F&B per svariate ragioni, a partire dalla sicurezza alimentare: non a caso, siamo infatti soliti confezionare i prodotti alimentari per proteggerli dalla contaminazione e da forme di deterioramento di qualsivoglia tipo; più a lungo è, meglio è. Ma confezioniamo il cibo anche per ragioni di convenienza, legate al trasporto e allo stoccaggio dei prodotti lungo l’intera catena di fornitura.

Poiché l’industria alimentare è evidentemente collegata al fenomeno del riscaldamento globale, prevenendo lo spreco alimentare e favorendo comportamenti di consumo più sostenibili, il packaging può davvero ricoprire un ruolo chiave nella lotta al cambiamento climatico lungo la supply chain.

Packaging in cartone asettico vs. bottiglie in PET e vetro: un approccio comparativo

Assieme ai brick in cartone asettico e alle bottiglie riutilizzabili in vetro, i contenitori in PET sono tra le soluzioni di packaging più comuni e utilizzate nell’industria food and beverage.

Pur avendo notevoli e coincidenti somiglianze in termini di funzioni, queste tre differenti tipologie di packaging si distinguono per processi e caratteristiche.

Realizzati principalmente in cartone, i brick asettici presentano una struttura cosiddetta “multilayer” che combina sottili strati di plastica e alluminio, e sono utilizzati per confezionare il cibo subito dopo trattamenti UHT e di sterilizzazione.

Le bottiglie PET, invece, sono fatte principalmente di una plastica leggera, maneggevole, derivata da idrocarburi del petrolio.

Ultime ma non meno importanti, le confezioni in vetro – e più specificatamente quelle utilizzate per prodotti alimentari liquidi – sono fatti perlopiù di ingredienti naturati come silice, carbonato di sodio e calcare, che vengono poi combinati tramite calore seguendo una formula semplice ed intuitiva.

Da un punto di vista prettamente comparativo, i PRO e i CONTRO dei brick in cartone asettico rispetto alle bottiglie in plastica PET e in vetro possono essere elencati affrontati come segue:

  • potenziale di riscaldamento globale;
  • "contenuto netto di plastica";
  • efficienza di confezionamento;
  • efficienza di trasporto;
  • fornitura e gestione delle risorse;

Nella seconda parte della nostra nuova serie ci addentreremo tra i vantaggi delle soluzioni di confezionamento asettico per il mercato F&B dando un’occhiata al cosiddetto “potenziale di riscaldamento globale” (GWP), più comunemente conosciuto come carbon footprint. Per seguirci lungo il nostro viaggio nella tecnologia asettica, diventa un membro della nostra comunità LinkedIn e rimani aggiornato sulle nostre attività.

Crediamo che il packaging possa fare di più. Sei pronto a fare un passo verso un futuro più verde?


[1] Source:EUROMONITOR
[2] Source:EUROMONITOR
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