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L’importanza di distinguersi nel packaging alimentare

Il packaging alimentare è l'essenza di ogni brand del settore. Basti ricordare il detto: " se un albero cade in una foresta e nessuno lo sente, non fa rumore" Nel marketing, non è così. In termini meno filosofici, se nessuno conosce il tuo prodotto, è probabile che rimanga a prendere polvere sullo scaffale. Ogni anno, il 95% dei nuovi prodotti lanciati sul mercato fallisce[1] e il motivo è semplice: i clienti non fanno scelte informate basate su analisi comparative. Prendono una decisione sul posto e fanno acquisti d’impulso. In poche parole, chi ha detto "non giudicare un libro dalla copertina" non sapeva nulla delle vendite.

Ad oggi, l'1,72% dei consumatori americani afferma che il design della confezione di un prodotto influenza le proprie decisioni di acquisto. Il 67% trova un prodotto più attraente se viene confezionato in carta o cartone ed il 49% è disposto a pagare un po’ di più per questi due packaging[2]. Il 61% afferma che è molto più probabile che ripeta un acquisto con un confezionamento premium[3]. Insomma, il packaging fa la differenza. Ma perché?

Dipende dall’esperienza. Secondo uno studio Bain & Company[4], dal 60 all'80% dei clienti non acquista di nuovo un prodotto anche se è stato soddisfatto. Cosa ci dice? La soddisfazione non è il punto fondamentale dell'esperienza del cliente. La chiave è il momento dell’ “a-ha!”[5]. Un recente studio dell'UCLA ha rilevato che la maggior parte delle persone non ricordare i loghi dei marchi che vede tutti i giorni[6]. Il sovraccarico di informazioni è quotidiano: dal momento in cui tutte le aziende competono per attirare l’attenzione del consumatore, l’unica soluzione è che il prodotto deve essere assolutamente d’impatto. In inglese si dice “A Purple Cow”, ovvero: una mucca viola.[7]. A partire dal packaging.

Quando il packaging deve distinguersi sullo scaffale, l’elemento più potente da utilizzare è sicuramente il colore, e la scelta cromatica che viene fatta. Impatta così tanto che esiste un intero campo di ricerca chiamato psicologia del colore che studia in che modo i colori possono influenzare le emozioni. Nell'imballaggio di alimenti e bevande, ad esempio, è stato dimostrato che il colore gioca un ruolo importante nel dare al consumatore anche una percezione del sapore del prodotto[8]. La forma del pacchetto è altrettanto significativa ed ha effetto sul riconoscimento del marchio. La forma di un prodotto può comunicare vantaggi e svantaggi oltre a trasmettere una sensazione specifica. Se adeguatamente combinati, forma e colore possono innescare un acquisto d’impulso e persino lasciare un segno nel consumatore.

Packaging in cartone asettico: colori più sgargianti, tante forme disponibili

Un tratto distintivo del packaging in cartone è la sua ampia superficie stampabile. Infatti, mentre i diversi materiali sono limitati nel numero di formati che possono essere proposti, i brick in cartone asettico offrono molte possibilità e quindi molto spazio per il marchio. Per questo motivo, offrono un grande vantaggio rispetto alla concorrenza. Le immagini che possono essere inserite sul packaging sono fondamentali per la brand awareness e più ampio è lo spazio, più impatto visivo avrà il packaging. Grazie al cartone asettico, i produttori di alimenti e bevande sono finalmente liberi di scegliere il colore che preferiscono, senza essere costretti a una piccola gamma di opzioni a causa di materiali di confezionamento più restrittivi. Infatti, per materiali alternativi come il vetro o la plastica PET HDPE l'unica superficie disponibile per il branding proviene dalle etichette. Per questo motivo, i materiali alternativi sono intrinsecamente meno colorati e quindi meno accattivanti dei packaging in cartone asettico.

È importante anche ricordare che il confezionamento in cartone asettico è ideale in termini di ergonomia. Poiché sono alti e stretti, come nel caso di SuperSlim, o per la loro forma particolare, i cartoni asettici sono più facili da maneggiare rispetto ad altri tipi di packaging.

Brick SuperSlim: massimizza la visibilità riducendo il volume del prodotto

Green Way

Tra le ultime innovazioni di IPI nel confezionamento di bevande e liquidi alimentari c'è SuperSlim, un sottile pacchetto di cartone asettico con un grande impatto sullo scaffale: è infatti più alto e più snello, a parità di formato, rispetto ad altri packaging in cartone. SuperSlim è progettato per farsi notare. Ha un rapporto volume / superficie migliore rispetto ad altri confezionamenti, e dà quindi la sensazione di contenere la stessa quantità di prodotto di altri packaging sullo scaffale. Inoltre, a parità di volume, il lato anteriore di SuperSlim ha una superficie molto più ampia rispetto a qualsiasi altro brick sul mercato. Per tutti questi motivi, il SuperSlim è il primo packaging che salta all’occhio su uno scaffale affollato. La ciliegina sulla torta? La sua altezza e la sua forma rettangolare rendono il SuperSlim ergonomico e facile da maneggiare per tutte le età.

Un altro tratto distintivo dei brick IPI è l'assenza di saldature nella parte superiore del pacchetto, caratteristica unica che fa sì che sia possibile applicare ai brick il tappo Twist, una delle soluzioni più apprezzate dai consumatori, fornendo un’esperienza ottimale al cliente. 

Più alto, più semplice, d'impatto, SuperSlim è ideale per prodotti premium - non solo formato famiglia, ma anche monoporzioni, dove il suo tappo e la forma snella rendono il cartone asettico affascinante e confortevole. SuperSlim, infatti, è il packaging preferito da produttori di nicchia come Rugani, che opera nel settore lattiero-caseario e delle bevande.

Shelf Superslim

SuperSlim, quindi, ha tutte le carte in regola per fare la differenza sugli scaffali: una forma d’impatto, un'altezza ineguagliabile, una facile ergonomia, la superficie più ampia che il mercato può offrire e, oltre a questo, dona un'inconfondibile sensazione premium.

Se vuoi maggiori informazioni sulle nostre soluzioni per il packaging in cartone asettico e per SuperSlim, contattaci.
 


[1] Source:Forbes
[2] Source:Ipsos
[3] Source:Dotcom Distribution
[4] Source:Forbes
[5] According to P&G, the first moment of truth (FMOT), also called “a-ah!” moment, occurs within the first 3-7 seconds of encountering a product at the store shelf, and it determines which brands are chosen and which are not.
[6] Source:Inc.com
[7] Renowned American author and marketing guru Seth Godin has used the phrase "Purple Cow" to express the idea that a product that is not in itself unique and somehow remarkable - like a Purple Cow - is unlikely to sell, however good its advertising.
[8] Shankar MU, Levitan CA, Prescott J, Spence C (2009-04-28). "The Influence of Color and Label Information on Flavor Perception"
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