Aseptic packaging sustainability: Vol. 4 – Packaging efficiency

Packaging asettico sostenibile: Vol. 4 – l’efficienza di confezionamento

Nella terza puntata della nostra nuovissima serie "Packaging asettico sostenibile", abbiamo parlato della nuova direttiva europea sulle Single Use Plastics e dell’impatto che si prevede avrà sull’industria del confezionamento.

In questa quarta puntata, è finalmente arrivato il momento di parlare della cosiddetta “efficienza di confezionamento”, vale a dire una stima della quantità media di materiale da imballaggio necessaria per confezionare un prodotto.

I tre livelli del confezionamento

A meno che non lavoriate nell’industria del confezionamento, potreste non conoscere i nomi delle tre principali tipologie di packaging, che si suddivide in primario, secondario e terziario. Pur tendendo a sovrapporsi e coincidere in alcuni frangenti, questi tre livelli sono in realtà profondamente diversi tra loro. Qual è la loro funzione? Ed in che modo influiscono sul processo di confezionamento e di spedizione? Scopriamolo insieme.

Conosciuto anche come “consumer” o “retail packaging”, l’imballaggio cosiddetto “primario” è quello che troviamo sullo scaffale, a diretto contatto con il prodotto, e svolge due funzioni principali: la prima, essenziale, di protezione dell’alimento, ed una seconda, di informazione - e persuasione - nei confronti del consumatore . Se guardiamo ai prodotti alimentari liquidi e alle bevande, i brick, le bottiglie e le lattine sono un perfetto esempio di packaging primario.

Gli imballaggi di tipo secondario, invece, svolgono principalmente un compito di carattere espositivo e logistico, Sono impiegati durante il processo di spedizione, al fine di fornire un’ulteriore protezione a prodotti già contenuti in confezioni di tipo primario; l’apposizione del brand di riferimento sull’imballaggio consente, inoltre, di rendere il prodotto riconoscibile durante l’intero processo di trasporto. Rientrano in questo livello secondario anche tutti gli imballaggi che sono solitamente utilizzati per esporre i prodotti nei punti vendita,quali negozi di alimentari o corsie dei supermercati.

Ultimo ma non meno importante, il packaging terziario. Raramente visto dai consumatori, il suo scopo principale è quello di favorire ulteriormente la protezione, la movimentazione, lo stoccaggio e il trasporto di una serie di unità di vendita - o packaging secondario che dir si voglia -, le quali vengono raggruppate in un’unica unità di distribuzione per snellire e facilitare le attività di carico e scarico della merce. Il packaging terziario di solito include pallet e contenitori per la spedizione.

Primary Secondary Tertiary Packaging

Efficienza di confezionamento: brick in cartone vs. PET e bottiglie di vetro

I brick in cartone hanno un’efficienza di confezionamento significativamente maggiore rispetto ai contenitori in PET e, soprattutto, alle bottiglie in vetro, poiché richiedono una quantità ridotta, per non dire minima, di materiale.

Secondo uno studio condotto da FH Campus Wien, “la massa totale del packaging di tipo primario include la massa del materiale di base, le chiusure, le maniche, le etichette e altri ausili per l’imballaggio”, e può essere facilmente misurata in termini di grammi per litro di bevanda.

La ricerca ha mostrato che sia i brick in cartone che le bottiglie in PET hanno un’efficienza di confezionamento migliore delle bottiglie in vetro, che si assestano tra i 416 e i 611 grammi di packaging per litro.

I cartoni per bevande hanno, invece, un rapporto tra confezione e massa del prodotto più basso(29-36 g) una quantità persino inferiore rispetto a quello delle bottiglie in PET (31-38 g).

Questa è una buona notizia! Anche se la differenza, in termini di efficienza di confezionamento, tra cartoni per bevande e bottiglie PET non è statisticamente rilevante, i brick in cartone mostrano comunque prestazioni olistiche di gran lunga migliori rispetto alle bottiglie PET che, a differenza del packaging in cartone, mancano di prestazioni ottimali in termini di GWP, contenuto netto di plastica, efficienza di trasporto e gestione sostenibile delle risorse.

Un rapporto così ridotto tra massa del packaging e massa del prodotto confezionato è, inoltre, una delle principali ragioni per cui i brick in cartone hanno prestazioni ambientali superiori, in quanto non sono solo costituiti principalmente di materiali rinnovabili, ma hanno anche un’ottima efficienza di imballaggio e trasporto.

Nel quinto episodio della nostra nuova serie faremo un ulteriore passo in avanti e daremo un’occhiata all’ultimo termine sopramenzionato, l’efficienza di trasporto - i.e. la quantità di bottiglie in PET e vetro che possono entrare in un camion rispetto ai brick in cartone per bevande.

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